Sepolcri imbiancati e rock’n’roll: il Gesù che non ti aspetti di John Niven

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In paradiso è sempre venerdì pomeriggio. Cioè quel momento in cui tutti lavorano ma rilassati, e ci scappano pure le battute alla macchinetta del caffè. Quindi, benché con molto più entusiasmo, concentrazione e leggerezza che in terra, in paradiso si lavora.

Forse qualcuno resterà stupito venendo a sapere che in paradiso si lavora e invece è stata una delle trovate più azzeccate di Dio. (E a Dio capita spesso di averne). – La gente ama lavorare – ha detto a Pietro. – Cazzo, la gente ha bisogno di lavorare. Pensa a quelli che sono disoccupati da una vita. Pensa ai ricchi sfaccendati. Ti sembrano felici?

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Mia Martini: una voce per sempre

 

Domenica Rita Adriana Bertè, detta Mimì, in arte Mia Martini. Impossibile da dimenticare per gli italiani che l’hanno sentita, apprezzata e poi amata, vista in tante trasmissioni televisive del passato e vissuta come una presenza familiare dell’ambiente della canzone italiana. Da scoprire, invece, per chi è più giovane: la sua morte a neanche 48 anni compiuti, nel 1995, ha infatti privato quell’ambiente di una delle sue voci più significative, una di quelle voci che raccontano con facilità quanto nella canzone leggera ci possa anche essere di profondo e di vissuto.

Considerata una delle regine del pop italiano degli anni ‘70 e ‘80, Mimì pubblicò il suo primo album, Oltre la collina, nel 1971. È interessante leggere oggi che la RAI sentì il bisogno di censurare alcuni dei testi di quelle canzoni: temi come quello dei rapporti fra donne e uomini, della famiglia, dello stupro, del suicidio, ad esempio, raccontati al di fuori dei canoni della famiglia tradizionale che pure iniziavano a dare vistosi segni di cedimento nella società italiana, venivano allora ancora sentiti come eccessivi e inopportuni, tanto che la stessa Mimì lì definì, in una successiva intervista a Enzo Tortora del 1982, “violenti”. Vale la pena sentire almeno una parte di questa intervista dal vivo:

Cantante conosciuta allora anche in paesi come Spagna, Francia, Germania e Giappone, Mia Martini è però ricordata soprattutto per la sua voce e per l’intensità delle interpretazioni di canzoni famosissime come E non finisce mica il cielo (con cui partecipò al Festival di Sanremo del 1982 e per la quale fu creato il Premio della Critica ancora oggi a lei intitolato),  Almeno tu nell’universo (di nuovo Sanremo, questa volta nel 1989) o Gli uomini non cambiano (1992).

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Nella ricca sezione dedicata alla musica su MediaLibrary si trova tutta la discografia maggiore di questa artista, compreso il cofanetto La neve, il cielo, l’immenso che ripercorre la sua intera carriera aggiungendo per gli appassionati inediti e rarità.

Tutte le tracce sono scaricabili e conservabili per sempre, in formato MP3, grazie al pacchetto Freegal Music: se il servizio non fosse disponibile presso il vostro portale MLOL, rivolgetevi ai bibliotecari!

Jain: musica afro-francese su MLOL

Nascere a Tolosa, trascorrere l’infanzia e la giovinezza in Congo, poi a Dubai e ad Abu Dhabi prima di tornare a Parigi: una vita nomade che non è più una rarità per le generazioni dei giovanissimi e che ha permesso a Jain – rivelazione della musica francese, anno di nascita 1992 – di avvicinarsi a tradizioni variegate quanto lo è la sua musica.

Le percussioni arabe, il reggae, l’influenza di artisti come Youssou N’Dour, Miriam Makeba e Salif Keita, ma anche l’elettronica e un gusto più europeo per le versioni acustiche delle canzoni di cui è anche autrice, hanno fatto di lei un’artista apprezzata in particolare nelle sue apparizioni live.
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Il jazz e la sua gente, da leggere e ascoltare

Scorrendo nel catalogo degli ebook MLOL le opere dedicate al jazz e alla sua storia, ci si rende conto che spesso si ama raccontare le vicende e lo sviluppo di questo genere musicale attraverso la vita vissuta – a volte pericolosamente – dei suoi protagonisti. Un’ottica che può rivelarsi piacevole per chi già conosca quei grandi nomi grazie alla loro musica, ma che può anche avvicinare chi ha trovato sino a ora ostiche le loro espressioni artistiche, attraverso la ricostruzione di vite, circostanze e condizioni storiche.

jazz-foto-di-gruppo-391x550Jazz foto di gruppo, di Arrigo Arrigoni, prende ad esempio le mosse da un oggetto della memoria tanto familiare e quotidiano quanto può esserlo una fotografia: quella, scattata ad Harlem nel 1958, da Art Kane.
I maggiori nomi della scena jazz del tempo sono lì ritratti in uno scatto considerato unico nel suo genere, e il libro ne narra le vicende addentrandosi nei meandri della povertà e della vita nei ghetti neri d’America. Continua a leggere

Alternativi italiani: dal noise-rock allo psych-pop, 6 album che ci hanno emozionato

Quarto appuntamento con le novità della musica italiana, a distanza di quasi un anno dal capitolo precedente e questa volta con sei album che ci sono piaciuti parecchio e vogliamo consigliarvi. Ricordiamo che, come sempre, tutto quello che vi raccontiamo lo potete scaricare gratuitamente da MLOL, grazie al servizio Freegal. Buona lettura, dunque, e buon ascolto!

Calcutta – Mainstream

Un nome ormai sulla bocca di tutti, quello del ventiseienne romano Calcutta, sin da quando il suo Mainstream è stato pubblicato sul finire dello scorso anno. Un concentrato di canzoni pop micidiali, con testi e suoni stralunati e radiofoniche il giusto – tanto da ricordare alcune cose del giovane Luca Carboni, un riferimento che nell’ambiente alternativo italiano sembra ricorrere spesso di recente, come testimoniato anche dalla cover di Colori realizzata da Alì. Da Gaetano e Cosa Mi Manchi a Fare, Dal Verde e Le Barche, il livello è sempre alto, con il picco indimenticabile di Frosinone proprio a metà scaletta.

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