La Biblioteca Digitale delle Donne

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. Le biblioteche la ricordano proponendo percorsi e proposte di lettura e approfondimento per favorire la conoscenza di un fenomeno diffusissimo che può declinarsi in modi molteplici (domestica ed economica, violenza sessuale, psicologica e persecutoria) ma che ha sempre come destinatarie le donne.
Fra le tante proposte presenti nella sezione Liste di MediaLibraryOnLine, abbiamo scelto simbolicamente la lista La violenza illustrata a cura della Biblioteca Italiana delle Donne, per l’importanza di questa istituzione nel documentare la condizione femminile nel tempo. Ma è anche l’occasione per far conoscere la Biblioteca Digitale delle Donne di Bologna, risorsa accessibile anche nella sezione open di MLOL.
Pensata e avviata nel 2005, grazie a un finanziamento ottenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali, con lo scopo di conservare e rendere fruibile al pubblico il materiale di pregio della Biblioteca Italiana delle Donne (attiva a Bologna a partire dalla fine degli anni Settanta come parte del Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne grazie a un progetto elaborato dall’Associazione Orlando), la Biblioteca Digitale delle Donne ospita digitalizzazioni di opere a stampa relative alla memoria storica, culturale, politica e sociale delle donne e dei loro movimenti di emancipazione dall’Ottocento ad oggi.
In particolare sono ricercabili libri, riviste e manifesti connessi in larga misura con la storia delle donne italiane: una selezione dal corpus di manifesti relativi alle iniziative e agli incontri promossi a Bologna, dal 1981 al 2005, dall’Associazione Orlando e dal Centro di Documentazione, ricerca e iniziativa delle donne; 17 testate di riviste – tra cui Almanacco della donna italiana, La Donna, Cordelia, La donna fascista e importanti riviste dei femminismi recenti quali Effe, Sottosopra, Orsa Minore, Lapis, Reti, Memoria; 39 opere scelte dalla collezione storica della Biblioteca e dalla letteratura grigia prodotta dai movimenti femministi novecenteschi.
La ricerca può essere effettuata per titolo oppure per tipologia di oggetto ricercato o per argomento, mediante dei menù a tendina e ogni elemento della collezione, accompagnato dalle informazioni sulla licenza d’uso, può essere liberamente scaricato in formato PDF. Ognuno di essi contiene, inoltre, il link al catalogo del polo bibliotecario bolognese e, nel caso dei periodici, al catalogo nazionale ACNP insieme all’indicazione specifica dei fascicoli digitalizzati.
Arricchiscono la banca dati un elenco di cataloghi specializzati che comprende, tra gli altri, l’EIGE Resource&Documentation Centre – il catalogo dell’European Institute for Gender Equality di Vilnius, (Lituania) – e il catalogo della Arthur and Elizabeth Schlesinger Library specializzata in storia delle donne negli Stati Uniti e appartenente al Radcliffe Institute for Advanced Studies dell’Università di Harvard nonché un elenco, non esaustivo, di archivi, biblioteche, centri delle donne sia nazionali che internazionali cui fare riferimento per ulteriori ricerche.

Vi invitiamo a navigare questo importante portale e a leggere le risorse a tema suggerite: è solo attraverso la conoscenza e l’educazione che la violenza di genere può essere sconfitta.

Buona navigazione!

World Digital Library: conoscere le culture del mondo attraverso la Rete

Con questo nuovo post la redazione di BiblioMediaBlog desidera presentare una banca dati della sezione OPEN di MLOL particolarmente interessante e coinvolgente: la World Digital Library, la biblioteca digitale internazionale realizzata dalla Biblioteca del Congresso di Washington in collaborazione con le principali istituzioni culturali mondiali e con il supporto dell’UNESCO. Essa offre al grande pubblico la possibilità di scoprire ed esplorare gratuitamente sul web numerosi contenuti culturali, manoscritti, mappe, giornali e riviste, stampe e fotografie, registrazioni musicali e filmati provenienti da archivi, biblioteche e musei di tutto il mondo (una lista delle istituzioni aderenti al progetto la potete trovare qui), garantendo così un’esperienza sensoriale di ampio respiro. Lanciata nell’aprile 2009, la banca dati è disponibile in sette lingue (arabo, cinese, inglese, francese, portoghese, russo e spagnolo) e si pone l’obiettivo di rafforzare lo scambio multiculturale nonché fornire a docenti e studenti materiale per costruire percorsi didattici di approfondimento.

Il sito è studiato per offrire diverse modalità di navigazione a partire da un’interfaccia amichevole e accattivante. L’utente può scegliere, infatti, di iniziare la sua esplorazione o utilizzando il box di ricerca per parola chiave oppure navigando il menù a tendina, il quale propone una ricerca per luoghi geografici, periodi storici, argomenti, tipologie di oggetti digitali, lingua, istituzione culturale. Si possono consultare, inoltre, mappe o linee del tempo interattive dedicate a particolari eventi storici o culturali (Chinese Books, Manuscripts, Maps and Prints, Illuminated Manuscripts from Europe, Imperial Russia, United States History, World History, World War I) oppure sfogliare gli oggetti digitali segnalati dalla biblioteca digitale stessa (Featured Items, Recently Added Items).

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Esplorare il cinema

 

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È appena uscito un film che vi incuriosisce e non sapete in quale sala viene proiettato? State cercando delle recensioni per conoscere il giudizio della critica? Allora IMDb, Internet Movie Database, è il posto che fa per voi. Si tratta di una ricchissima banca dati, catalogata tra le risorse Open di MLOL, che permette di ricercare trailer dei film in uscita, le sale di proiezione, i nomi degli attori dei cast, film TV e perfino dati tecnici sulla produzione, senza dimenticare le classifiche del box office e i vincitori dei recenti Oscar. Continua a leggere

L’archivio storico de l’Unità

Era il 12 febbraio del 1924 quando venne stampato il primo numero de l’Unità – Quotidiano degli operai e dei contadini, quotidiano politico voluto da Antonio Gramsci; un nome, L’Unità, di buon auspicio, forse, ma soprattutto una chiara indicazione della direzione da intraprendere in tempi di divisioni e di conflitti.
«Il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo l’Unità puro e semplice che sarà un significato per gli operai e avrà un significato più generale» (Antonio Gramsci, lettera per la fondazione de l’Unità, 12 settembre 1923)

La sua è stata una storia travagliata. A soli due anni dalla prima apparizione, in seguito alle leggi fasciste sulla stampa, venne soppresso; nel 1927 riprese con pubblicazioni saltuarie, in clandestinità dalla Francia (più che altro si trattava di un foglio di propaganda antifascista), e solo nel 1944, a Roma, e nel 1945 anche nel nord Italia, ritornò regolarmente nelle edicole. Fu Palmiro Togliatti, leader del PCI, a sostenere fortemente la rinascita del quotidiano (fu lui a nominare direttore Pietro Ingrao) che avrebbe dovuto proporre una narrazione delle vicende italiane alternativa a quella del Corriere della Sera, il quotidiano della borghesia. Continua a leggere

La biblioteca della biodiversità

La collezione di banche dati della sezione open di MLOL ne ospita una particolarmente interessante: la Biodiversity Heritage Library, la biblioteca digitale ad accesso aperto più grande del mondo per quanto riguarda la letteratura e gli archivi sulla biodiversità.

Di fatto la BHL fornisce accesso gratuito  a tutti e a livello mondiale alla documentazione sulle specie terrestri e alla conoscenza relativa alla vita sulla terra, rimuovendo qualsiasi ostacolo alla visibilità di informazioni che sono fondamentali per lo studio della biodiversità e per la comprensione degli ecosistemi complessi che, in questa fase di cambiamento climatico diffuso, rischiano trasformazioni di grande impatto se non addirittura l’estinzione.

Specificamente la BHL offre l’accesso gratuito a centinaia di migliaia di volumi, dal XV al XXI secolo, comprendenti oltre 55 milioni di pagine. Non si tratta solo di documenti di pubblico dominio, ma anche di materiali che erano protetti da copyright per i quali la BHL ha ottenuto, dai titolari dei diritti, il permesso di renderli i disponibili pubblicamente sotto licenze Creative Commons. Continua a leggere