Le avventure di Nate the Great su MLOL

Marjorie Weinman Sharmat (1928 – 2019) è stata una prolifica scrittrice statunitense, autrice di 130 libri per bambini e ragazzi tradotti in diverse lingue, molti dei quali nominati libro dell’anno dalla Library of Congress e spesso selezionati dalla Literary Guild.
Nelle sue prime interviste raccontò che il suo sogno di bambina era quello di diventare scrittrice, detective o domatore di leoni. Non domò mai i leoni, ma già all’età di otto anni si mise d’impegno per realizzare suoi desideri: insieme ad un amico pubblicò The Snooper’s Gazette, un giornale di spionaggio, fatto di notizie raccolte ascoltando, di nascosto, le conversazioni degli adulti.
In seguito, Marjorie Weinman Sharmat fece della scrittura la sua professione e non ci sorprende, viste le premesse, che il più noto dei suoi personaggi sia proprio un detective, che, a partire dal 1972 – anno di pubblicazione del primo titolo – divenne il beniamino dei bambini fra i 4 e i 10 anni.

Ci riferiamo a Nate the Great, protagonista della serie omonima: un bambino detective, dallo sguardo concentrato, che indossa un trench giallo e un cappello in stile Sherlock Holmes, che adora i pancake e, con l’aiuto del suo cane Sludge, cattura sempre i colpevoli. Il dettaglio del cappello alla Sherlock Holmes fu un’idea dell’illustratore Marc Simont – vincitore della Caldecott Medal 1957 – che disegnò i primi 20 titoli della serie. Continua a leggere

Videogiochi per le feste

Qualche tempo fa (qui) vi avevamo raccontato degli anni in cui, in assenza di pc, console, smartphone e quant’altro, i videogiochi non erano a portata di tutti e per giocarci era necessario uscire di casa e recarsi nelle apposite sale giochi.

Molti di questi giochi creati tra gli anni ‘70 e ‘90 – quando ormai le console avevano fatto la loro apparizione in molte case – sono stati raccolti da Internet Archive nell’Internet Arcade Library e, grazie ad un emulatore Javascript, è possibile giocarci direttamente dal browser (Mozilla Firefox è consigliato) utilizzando la tastiera e/o il mouse.

Quale occasione migliore dei lunghi pomeriggi di festa in famiglia per divertirsi in compagnia con questi primi simpatici videogiochi d’epoca?
Eccone alcuni, disponibili anche nella sezione Open di MLOL (e non è nemmeno necessario effettuare il login).
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Internet Archive: leggere diventa più facile

Su questo blog, Internet Archive è stato citato spesso come fonte da cui derivano molti classici della letteratura, film e raccolte di vario tipo disponibili all’interno della sezione Open di MediaLibrary. Al grande portale di archiviazione digitale abbiamo dedicato un post già nel primo anno di vita di BiblioMediaBlog, ora aggiornato e che vi invitiamo a rileggere per avere maggiori informazioni sul tema.

L’intera sezione Open di MLOL è stata negli anni oggetto di un grande lavoro di sviluppo, tanto da portare a un portale a sé, OpenMLOL, sul quale vengono sperimentate soluzioni che andranno poi ad arricchire l’offerta che troverete sui portali ai quali siete stati abilitati dalla vostra biblioteca.

Una di queste innovazioni risponde al bisogno di rendere più facile – specie per chi non fosse a suo agio nel muoversi all’interno di un sito in inglese – la lettura dei testi di Internet Archive che possono invece presentarsi in molte lingue, fra cui l’italiano. Presentiamo dunque oggi il nuovo visualizzatore che consente di leggerne i testi senza bisogno di uscire da MLOL.
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Storie stupefacenti su MLOL

Edgar Allan Poe può essere giustamente considerato il padre della “scientifiction”. Fu lui a dare origine al genere, intrecciando sapientemente elementi romanzeschi e scientifici. Jules Verne, con i suoi stupefacenti romanzi, anch’essi sapientemente intessuti di elementi scientifici, lo seguì. Poco più tardi arrivò H.G. Wells le cui storie di “scientifiction”, come quelle dei predecessori, sono divenute famose e immortali

Queste le parole che Hugo Gernsback, fondatore del Pulp Magazine Amazing Stories, affidò al suo editoriale del primo numero della rivista, non solo coniando il termine “scientifiction” che da lì in poi avrebbe indicato il genere (evolvendosi in science fiction e in sci-fi) ma anche delineando chiaramente la sua visione.

Era l’aprile del 1926 e Gernsback (che aveva l’ambizione di rinnovare il panorama dell’editoria americana) dava il via alla prima e più longeva rivista in lingua inglese, erede dei Dime Novels, dedicata alla storie di fantascienza, a storie stupefacenti, intessute di fatti scientifici e visioni profetiche come quelle di Poe, Verne e Wells.

Edgard Allan Poe era stato non solo un autore di racconti brevi, la forma preferita dagli autori della futura fantascienza, ma aveva anche attraversato i temi dell’ignoto e dell’infinito, si era occupato di alterazioni dello stato di coscienza, di realtà alternative, di viaggi sulla luna e della fine del mondo. Continua a leggere

Natura e geometrie nei pochoir di Eugène Alain Séguy

Curiosando fra le risorse open di MLOL si scoprono dei veri e propri tesori. È il caso ad esempio di Papillons (1925) e Prismes (1930), capolavori dai colori vividi di Eugène Alain Séguy.
Papillons00SeYg_0009Della vita dell’artista e designer francese, che operò a Parigi nel primo trentennio del XX secolo, si sa ben poco, ma le sue opere, oltre ad affascinarci, sono un’evidente testimonianza del suo importante contributo al design moderno. Continua a leggere