Ennio Morricone, maestro del cinema mondiale

Lo scorso 6 luglio ci ha lasciato un gigante della musica e della settima arte: Ennio Morricone. Nato a Roma il 10 novembre 1928, il grande compositore e direttore d’orchestra studiò al Conservatorio di Santa Cecilia dove si diplomò prima in tromba e poi in composizione sotto la guida di Goffredo Petrassi. Ha scritto le musiche per più di 500 film e serie TV ma la sua figura è nota in tutto il mondo per aver prodotto le colonne sonore per il genere del western all’italiana che lo hanno portato a collaborare con registi del calibro di Sergio Leone, Duccio Tessari e Sergio Corbucci. Particolarmente fruttuosa fu la collaborazione con Leone (trascorsero insieme gli anni delle scuole elementari) per il quale compose la colonna sonora del film Per un pugno di dollari nel 1964 e, a seguire, quelle di  Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivoC’era una volta il West. A partire dagli anni Settanta Morricone compose le musiche per i più importanti registi americani quali  John CarpenterBrian De PalmaBarry LevinsonMike NicholsOliver Stone e Quentin Tarantino. Con quest’ultimo vincerà il suo secondo Premio Oscar nel 2016 (dopo quello alla carriera nel 2007) per The Hateful Eight.

Interprete sensibile e geniale, ha saputo creare composizioni iconiche che hanno emozionato milioni di spettatori e reso immortali moltissime pellicole. Morricone, tuttavia, ha esercitato una forte influenza anche nella musica leggera ed è stato amato da artisti come i Clash, David Byrne, Iggy Pop e gli U2. Dal 1983 i Metallica introducono i loro concerti con il brano L’estasi dell’oro e hanno registrato una cover metal dello stesso, poi inserita nell’album tributo We All Love Ennio Morricone. Bruce Springsteen, ha eseguito spesso Badlands, facendola precedere dalla colonna sonora di C’era una volta il west suonata dal pianista della E Street Band, Roy Bittan.

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Naxos Music Library si rinnova

Naxos Music Library, uno dei maggiori servizi al mondo per l’ascolto in streaming di musica classica (ve ne avevamo parlato qui), disponibile nei portali MLOL, ha recentemente rinnovato l’interfaccia di navigazione migliorando non solo l’aspetto, ma anche alcune funzionalità.

Scopriamole insieme.
Innanzitutto effettuate il login a MLOL e, tra i tanti album presenti nella sezione Audio, scegliete quello di vostro interesse; selezionando Ascolta nella scheda, accederete alla piattaforma di navigazione e di ascolto della Naxos Music Library.
L’aspetto ora è più pulito e ordinato.
Sulla sinistra c’è la barra del Menu di navigazione – con i bottoni Home, New&News (nuove uscite e notizie), People (compositori ed artisti), Categories, Labels (etichette musicali), Resources (contenuti per l’insegnamento e l’apprendimento), Musicology (piattaforma online di musicologia), Playlists e Favourites – che ci permette di spostarci comodamente da una sezione all’altra. In alto a destra invece c’è il box di ricerca per parola chiave e il link alla ricerca avanzata.

A proposito di ricerca: le sezioni People  e Labels  ora dispongono di un box di ricerca dedicato che consente una ricerca mirata di Compositori ed Artisti in un caso, di Etichette (sono più di 1000 quelle presenti) nell’altro. Continua a leggere

Il fantasma dell’Opera: un classico da riscoprire su MLOL

Phantom of the Opera lobby card

Erik è un individuo misterioso che vive nelle viscere dell’Opéra Garnier di Parigi, un essere terrificante al quale si attribuiscono gravi incidenti – un lampadario che crolla sul pubblico durante una performance, un macchinista trovato impiccato – che turbano la serenità del luogo.
Mentre questi e altri fatti enigmatici eccitano la curiosità di molti, Christine, una giovane cantante che ha ottenuto un grande successo nella sua interpretazione del Faust, confida al visconte Raoul de Chagny, segretamente innamorato di lei, una storia incredibile: è attratta da una voce melodiosa che la chiama di notte, che l’affascina e terrorizza al tempo stesso. I due scopriranno che si tratta Erik, il fantasma dell’Opera, un ex mago sfigurato che si nasconde nei sotterranei, follemente innamorato della cantante al punto di rapirla…

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Jain: musica afro-francese su MLOL

Nascere a Tolosa, trascorrere l’infanzia e la giovinezza in Congo, poi a Dubai e ad Abu Dhabi prima di tornare a Parigi: una vita nomade che non è più una rarità per le generazioni dei giovanissimi e che ha permesso a Jain – rivelazione della musica francese, anno di nascita 1992 – di avvicinarsi a tradizioni variegate quanto lo è la sua musica.

Le percussioni arabe, il reggae, l’influenza di artisti come Youssou N’Dour, Miriam Makeba e Salif Keita, ma anche l’elettronica e un gusto più europeo per le versioni acustiche delle canzoni di cui è anche autrice, hanno fatto di lei un’artista apprezzata in particolare nelle sue apparizioni live.
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Gradus ad Parnassum. L’arte di suonare il pianoforte.

Muzio Clementi, compositore e pianista italiano nato a Roma nel 1752, dopo l’infanzia si trasferì in Inghilterra al seguito del letterato William Bekford il quale, rimasto impressionato dal suo modo di suonare, convinse il padre a cederglielo per sette anni con la promessa di portarlo al successo . Dopo essersi dedicato a uno studio metodico ed accanito, una volta lasciato il suo protettore, Clementi fece il suo primo ingresso nella vita mondana londinese come maestro di cembalo del King’s Theatre, o Haymarket.

Muzio Clementi portrait (9607018640)Virtuoso concertista, compositore e insegnante, fu autore di moltissime composizioni, fra le quali un’insostituibile e monumentale opera della didattica pianistica: il Gradus ad Parnassum, pubblicata in tre volumi apparsi contemporaneamente a Londra, Lipsia e Parigi, tra il 1817 e il 1826. Il titolo completo di Gradus ad Parnassum, or The Art of Playing on the Piano Forte, Exemplified in a Series of Exercises in the Strict and in the Free Style (Gradus ad Parnassum, o l’arte di suonare il pianoforte, esemplificato in una serie di esercizi nello stile rigoroso e libero) esprime chiaramente l’intento del musicista di riunire in un’unica opera un metodo destinato essenzialmente al pianista professionista, con la finalità di svilupparne le doti di agilità e di raffinatezza esecutiva: una vera e propria “salita al Parnaso” pensata da Clementi per formare “testa, cuore e dita” dei pianisti, come egli stesso scrisse all’editore Härtel di Lipsia nel 1818. Continua a leggere