Diverse forme di intelligenza: letture per capire che cos’è l’intelligenza artificiale

Le innovazione della scienza e della tecnologia tendono a filtrare sui media di informazione generale un po’ per volta, fino a raggiungere un livello di copertura tale da renderle note al grande pubblico. Spesso si tratta però di una conoscenza che non va molto oltre a quanto si legge nei titoli degli articoli o a richiami veloci sentiti in un’intervista a qualche personaggio famoso. Può essere questo il caso del tema dell’intelligenza artificiale, di cui un pubblico di non esperti può faticare a farsi un’idea chiara.

Su MediaLibraryOnLine, il sistema di biblioteca digitale offerto da molti sistemi bibliotecari italiani, sono disponibili diversi titoli che possono aiutare a colmare questa lacuna.

robot

Si può partire dall’idea, cara anche alla fantascienza di un tempo, del robot, l’umanoide che replica le funzioni umane o – più realisticamente – la grande varietà di macchine intelligenti che a vario modo svolgono e svolgeranno sempre di più nel prossimo futuro funzioni prima riservate agli umani. Su questo si può leggere Robot fra noi. Le creature intelligenti che stiamo per costruire di Illah Reza NourbakhshI robot sono tra noi. Dalla fantascienza alla realtà di Enrica Battifoglia. Continua a leggere

L’Africa raccontata dalle sue scrittrici

Le donne africane si sono affacciate sulla scena letteraria molto più tardi della loro controparte maschile a causa degli ostacoli culturali all’educazione femminile di quel contesto, ma anche del sessismo occidentale, importato dal sistema coloniale, che escludeva le ragazze dal processo di alfabetizzazione della popolazione.

FloraNwapa Efuru.jpgIl primo romanzo di una donna africana, Efuru, fu pubblicato nel 1962 nella collana African Writers Series dell’editore Heinemann. Scritto da Flora Nwapa – considerata la madre della letteratura africana moderna e scrittrice femminista, nonostante il suo iniziale rifiuto di tale etichetta – racconta la storia di una donna Igbo che abita in un piccolo villaggio rurale dell’Africa occidentale coloniale. Efuru è una donna indipendente, molto stimata per le sue abilità di commerciante e, nonostante non si ribelli mai completamente alla mentalità e alle prescrizioni della sua società, è capace di prendere le distanze da idee e retaggi maschilisti.

Fu solo negli anni ’70 del secolo scorso però che videro la luce altre opere di scrittrici di origine africana, si trattava di Aminata Sow Fall, Mariama Bâ (entrambe senegalesi francofone) e Buchi Emecheta (nigeriana, anglofona). Prime portavoci di una prospettiva femminile nella visione socio-politica dell’Africa, sino ad allora rappresentata esclusivamente dagli scrittori maschi, furono anche le prime ad affrontare le questioni relative alla soggettività femminile: la disuguaglianza di genere, il ruolo delle donne all’interno del matrimonio, le prescrizioni tradizionali per madri, mogli e figlie, il dramma dell’infibulazione. Continua a leggere

Ritratto di Natalia Ginzburg

L’edizione 2018 del Premio Strega ha visto in gara due belle opere ispirate ad altrettanti personaggi femminili del Novecento: Helena Janeczek si è aggiudicata il primo premio con La ragazza con la Leica, romanzo dedicato alla figura di Gerda Taro, giovane fotografa antifascista, compagna di Robert Capa, morta a soli 27 anni durante la guerra civile spagnola. Al terzo posto si è invece classificato La corsara di Sandra Petrignani, edito da Neri Pozza.

Il libro, incentrato sulla figura di Natalia Ginzburg, non appartiene al tradizionale genere del romanzo: si tratta piuttosto di un ritratto a tutto tondo, ed è al tempo stesso profilo biografico, ricostruzione del mondo sociale e culturale di un periodo, raccolta di aneddoti e testimonianze, nonché opera di sintesi sulla produzione letteraria di una scrittrice che ci ha lasciato una grande eredità morale e intellettuale. L’esito di questo lungo lavoro di ricerca, che si è protratto per diversi anni, è stato ampiamente lodato da critica e pubblico perché riesce ad essere al tempo stesso rigoroso e coinvolgente.
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Alla scoperta di Caravaggio con MLOL

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Ragazzo morso da lucertola – Pubblico Dominio – Wikimedia Commons

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610) fu l’artista più influente e al tempo stesso più rivoluzionario della sua epoca: certamente uno dei più grandi.
Opere come il Ragazzo morso da una lucertola, dipinto prima che avesse vent’anni, rivelano già uno spirito ribelle e il rifiuto sia della tradizione manierista, ormai in declino, che del nuovo movimento di riforma accademica dei Carracci.

Fu accusato di rinnegare maestri della grande tradizione dell’arte italiana –GiottoMasaccioMichelangelo, Tiziano e Raffaello – e di ignorare l’arte antica. In realtà, come la maggior parte dei grandi rivoluzionari nell’arte – pensiamo ad esempio a Cézanne e Picasso – Caravaggio aveva una conoscenza e una comprensione della tradizione molto più profonde di quanti lo stavano attaccando; solo che, nonostante alcune delle sue opere più importanti fossero anche tra le più solide composizioni classiche del suo tempo, furono le sue innovazioni – l’uso melodrammatico della luce, l’attenzione all’ordinario e al quotidiano, l’approccio fotografico al reale, solo per citarne alcune – e la sua vita scapestrata ad attirare entusiasti o a scatenare i detrattori. Continua a leggere

Beppe Fenoglio: il grande narratore della lotta partigiana

Langhe e resistenza. Ecco i due poli attorno ai quali si sviluppa la narrazione di Beppe Fenoglio, uno scrittore che pubblicò pochissimo durante la sua breve vita, ma che scrisse tantissimo, rileggendo, correggendo e lasciando una vasta produzione da cui provengono romanzi e racconti pubblicati postumi.

Nato ad Alba nel 1922, lasciò raramente la sua terra natale, le Langhe. Osservatore attento degli abitanti di quelle terre, si fece cronista del mondo contadino e della sua “implacabile” economia, dell’equilibrio precario costruito dai singoli contro fame e miseria, minacciato di volta in volta da carestia, povertà del suolo, dalla guerra che svuotava le campagne, dall’abbandono dello Stato. Raccontò una dura realtà di fronte alla quale ogni individuo svela la sua vera natura, dando vita ad una varietà di personaggi. Incontriamo i deboli, gli sconfitti, le vittime e i forti, furbi, subdoli, rapaci, la cui umanità è corrosa dalla volontà di sopravvivenza. Continua a leggere