Micrographia: i disegni al microscopio di Robert Hooke

Micrographia: frontespizio e dedica – CC BY-NC-SA 4.0 – Missouri Botanical Garden

L’allungamento subìto da un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza ad esso applicata. Chi ha studiato fisica a scuola, probabilmente, ricorda la legge dell’elasticità, conosciuta come legge di Hooke dal nome del fisico inglese che la formulò nel XVII secolo. Robert Hooke però non fu solo fisico, ma anche biologo, geologo, architetto, ingegnoso sperimentatore, membro fondatore della Royal Society.

Micrographia (p. 82 e 114) – CC BY-NC-SA 4.0 – Missouri Botanical Garden

Le sue osservazioni astronomiche furono tra le migliori del tempo – un cratere lunare ha preso il nome Hooke in suo onore – contribuì agli studi della combustione, delle proprietà dei gas, della respirazione, del volo degli insetti; inventò il giunto universale e lo scappamento ad ancora – presente ancor oggi negli orologi e in altri dispositivi meccanici – e anticipò Newton con i suoi studi gravitazionali.

Fu anche l’autore di Micrographia, capolavoro dell’osservazione scientifica dedicato al mondo della microscopia, cioè dell’esame al microscopio di oggetti minuscoli. Pubblicata per la prima volta nel 1665, quest’opera innovativa contiene illustrazioni ingrandite e ricche di dettagli di alcuni degli esemplari che Hooke aveva osservato grazie ai microscopi che lui stesso aveva progettato. Il libro raccoglie le sue osservazioni sulla struttura cristallina dei fiocchi di neve, ma anche la scoperta delle microscopiche cavità a nido d’ape nel sughero che Hooke definisce, primo nella storia, cellule; riporta le descrizioni dettagliate della struttura delle piume, del piede di una mosca, del pungiglione di un’ape, della radula dei molluschi.

Micrographia, Testa di mosca , p. 175 – CC BY-NC-SA 4.0 – Missouri Botanical Garden

Se il microscopio offrì la possibilità di studiare nei particolari più minuti l’anatomia di creature piccolissime, le illustrazioni che nacquero da quella attenta osservazione riuscirono invece a sorprendere e dare importanza a cose normalmente considerate disgustose o poco importanti: una pulce, il corpo di un pidocchio aggrappato ad un capello, la testa di una mosca, la superficie dell’urina congelata, un pezzo di muschio, una piuma.

La loro precisione (si pensi alla testa della mosca che si trova a p. 175) deriva dalla tecnica utilizzata, l’incisione su rame: l’immagine veniva tracciata su una lastra di rame rivestita di una pellicola resistente all’acido, la parte scalfita lasciava esposto il metallo che, durante la successiva immersione nell’acido, si corrodeva. Il disegno poi veniva trasferito sulla carta con l’inchiostro.

Micrographia, Pidocchio, p. 212 – CC BY-NC-SA 4.0 – Missouri Botanical Garden

Le illustrazioni occupavano pagine ripiegate e grandi anche quattro volte la dimensione del libro come quella del pidocchio (p. 212) o ancora maggiori (43×33 cm) come quella della pulce (p. 210). Venivano inserite a mano in ogni copia, prima piegate e poi incollate sulla pagina corrispondente del volume.

Micrographia, Pulce, p. 212 – CC BY-NC-SA 4.0 – Missouri Botanical Garden

Il testo, in inglese, rivela anche altri aspetti di questa figura poliedrica, quali il suo senso dell’umorismo e la sua indole di divulgatore. I racconti delle sue osservazioni sono spesso divertenti, come quando racconta di aver fatto ubriacare una formica che non voleva starsene ferma durante l’osservazione, ma soprattutto riescono ad offrire una descrizione precisa dell’oggetto studiato al microscopio, consentendoci di visualizzarlo immediatamente grazie all’uso di similitudini col mondo reale.

Micrographia fu la prima pubblicazione della Royal Society e fu venduta in tantissime copie, nonostante il costo elevato derivante dalle inserzioni manuali delle illustrazioni ripiegate, perché offriva agli scienziati un’introduzione al mondo dell’osservazione tramite il microscopio. In MedialibraryOnLine ne sono disponibili due diverse edizioni:  una, proveniente dal Progetto Gutenberg, disponibile al download in più formati con e senza immagini, e l’altra digitalizzata dal Missouri Botanical Garden e ospitata da Internet Archive. Quest’ultima è visualizzabile e sfogliabile direttamente in MLOL, ma se desiderate ammirare le immagini in tutta la loro bellezza e grandezza vi consigliamo di selezionare il bottone Vai al sito che trovare nella scheda della risorsa e, quando si apre la pagina di destinazione, di selezionare, in basso sulla barra del visualizzatore, l’icona Thumbnail View. Questa tipologia di visualizzazione vi consentirà di individuare immediatamente le pagine contenenti le illustrazioni e di selezionarle per ammirarle in tutta la ricchezza di dettagli che le contraddistingue.