Alla scoperta di Caravaggio con MLOL

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Ragazzo morso da lucertola – Pubblico Dominio – Wikimedia Commons

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610) fu l’artista più influente e al tempo stesso più rivoluzionario della sua epoca: certamente uno dei più grandi.
Opere come il Ragazzo morso da una lucertola, dipinto prima che avesse vent’anni, rivelano già uno spirito ribelle e il rifiuto sia della tradizione manierista, ormai in declino, che del nuovo movimento di riforma accademica dei Carracci.

Fu accusato di rinnegare maestri della grande tradizione dell’arte italiana –GiottoMasaccioMichelangelo, Tiziano e Raffaello – e di ignorare l’arte antica. In realtà, come la maggior parte dei grandi rivoluzionari nell’arte – pensiamo ad esempio a Cézanne e Picasso – Caravaggio aveva una conoscenza e una comprensione della tradizione molto più profonde di quanti lo stavano attaccando; solo che, nonostante alcune delle sue opere più importanti fossero anche tra le più solide composizioni classiche del suo tempo, furono le sue innovazioni – l’uso melodrammatico della luce, l’attenzione all’ordinario e al quotidiano, l’approccio fotografico al reale, solo per citarne alcune – e la sua vita scapestrata ad attirare entusiasti o a scatenare i detrattori. Continua a leggere

La musica di Jane Austen su MLOL

Chi ha letto i suoi romanzi lo sa: Jane Austen amava la musica.
Non c’è un suo romanzo in cui non si ascolti, suoni, canti o parli di musica e, nelle sue opere, è spesso utilizzata per accentuare un’emozione e creare un effetto drammatico o, al contrario, per allentare la tensione, introducendo intermezzi umoristici.

CHWJA/19/1 -University of Southampton – CC BY-NC-ND 3.0

Non solo l’ascoltava, ma, come molte signore dell’epoca Regency, Jane Austen sapeva anche suonarla e, di riflesso, anche i suoi personaggi femminili.
Il grammofono sarebbe stato inventato molti anni più tardi e l’unico modo, allora, per ascoltare la musica, accompagnare il canto o le danze, era quello di suonarla dal vivo. Il compito veniva affidato prevalentemente alle donne di casa, la cui educazione prevedeva lo studio della musica e del canto, a musicisti locali o, nel caso delle famiglie più ricche, a musicisti famosi, pagati per i loro concerti privati.

In Orgoglio e pregiudizio, per citare la sua opera più famosa, diversi personaggi femminili, pensiamo a Mary ed Elizabeth Bennet, le sorelle Bingley e Georgiana Darcy, sanno cantare o suonare con abilità, e ci si sofferma anche a valutare i loro diversi stili: a Mary Bennet, ad esempio, si riconosce l’ottima tecnica, priva però dello stile personale e dell’espressività del bel canto della sorella Elizabeth e quindi un po’ pedante.

Come Anne Elliot in Persuasione, Jane Austen ⎯ che aveva studiato sotto la guida dell’organista della cattedrale di Winchester ⎯ ogni mattina, prima che i suoi familiari si svegliassero, faceva pratica al pianoforte, suonava durante le serate per intrattenere la sua famiglia e, a detta della nipote Caroline, aveva un talento naturale per la musica, la cui importanza per le famiglie dell’epoca è testimoniata da diversi aspetti.

Pensiamo, innanzitutto, allo spazio riservato agli strumenti: quello per il pianoforte nella casa degli Austen di Chawton o quello, ritornando ad Orgoglio e pregiudizio, della stanza dedicata esclusivamente alla musica che Mr Darcy fa riservare per la talentuosa sorella.

G G Kilburne - The music room
Ma non dimentichiamo le raccolte di spartiti, gli album musicali di famiglia. Gli Austen ad esempio lasciarono quasi 600 opere, sia manoscritte che a stampa, e la stessa Jane raccolse e copiò a mano numerosissimi spartiti presi in prestito da amici e familiari.

Grazie al lavoro di classificazione, restauro, conservazione e digitalizzazione ad opera della Biblioteca Hartley dell’Università di Southampton che li ha acquisiti, gli album musicali della famiglia Austen ora sono consultabili on line, anche partendo da MLOL (li trovate nella sezione Spartiti Musicali selezionando University of Southampton nel filtro Distributori). Degli otto volumi che costituiscono la raccolta, due furono scritti a mano soprattutto da Jane, uno da un altro familiare, mentre i restanti contengono spartiti di canzoni, opere per pianoforte e musica da camera, provenienti da varie fonti. Così, sfogliando le sue carte, scopriamo le preferenze musicali di Jane: canzoni e danze popolari, brani di autori dell’epoca (Mozart, Handel e Beethoven) considerati ora dei classici, ma anche di compositori alla moda le cui tracce si sono perse nel tempo e ormai pressoché sconosciuti.

Dopo aver ammirato il paziente lavoro di trascrizione di Jane e scoperto i suoi gusti musicali, grazie a MLOL è anche possibile ascoltare la sua musica. Nella sezione Audio infatti sono presenti diverse raccolte provenienti dalla banca dati musicale Naxos. Vi segnaliamo in particolare Jane Austen Collection, che raccoglie esecuzioni con strumenti tradizionali delle musiche presenti nell’album familiare,
Jane’s hand – The Jane Austen Songbooks e Vocal Music (Jane Austen’s Songbook – Favourite Vocal Music, collected and copied out in her own hand) che riproducono musiche provenienti prevalentemente dal mondo del teatro, trascritte dalla Austen, ed anche Keyboard Sonatinas Nos. 5 and 10 / Flute Sonata No. 4 (Jane Austen Entertains – Music from her own library), i recital, sempre provenienti dalla raccolta di famiglia, che ci restituiscono il clima delle serate musicali dell’epoca.
Ci sembra una bella opportunità  per approfondire la conoscenza di una delle scrttrici più amate e lette, nel bicentenario della sua morte.

Internet Archive su MLOL: di che si tratta?

Su tutti i portali MLOL vi sarà capitato di imbattervi nel logo di Internet Archive per molti degli ebook, della musica e dei video che fanno parte della collezione open di MediaLibrary. Internet Archive è un progetto che può vantare molti anni di presenza sul web, ma non sempre è conosciuto nei suoi aspetti che ne fanno un caso quasi unico nella storia di internet.

Brewster Kahle 2009

Era il 1996 quando l’imprenditore e attivista digitale Brewster Kahle decise di lanciare un servizio di archiviazione del web, allora nato da soli tre anni, così da garantire un “accesso universale alla conoscenza” che andasse al di là delle continue trasformazioni della rete. Nel 2001, con la creazione del suo servizio più noto, la Wayback Machine, l’archivio divenne visibile al pubblico: grazie a esso è infatti possibile risalire indietro nel tempo all’aspetto che avevano le pagine web nel passato, tramite l’archiviazione di una sorta di fermo immagine delle pagine online catturate a cadenze più o meno frequenti a seconda dell’importanza dei siti. Scrivendo nel campo di ricerca della Wayback machine l’URL di questo blog, ad esempio, si ottiene questo risultato, con immagini archiviate per i suoi vari anni di vita! Continua a leggere