Say plays Say ovvero la musica di Fazil Say

Il compact disc Say plays Say del pianista e compositore turco Fazil Say,  pubblicato dalla casa discografica Naïve nel 2014, ha recentemente ottenuto 5 stelle per merito artistico e tecnico dalla rivista Amadeus.

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Noto per la sua venticinquennale carriera artistica di solista e per lo straordinario talento pianistico, Fazil Say studia dapprima con Mithat Fenmen, rivelando in breve tempo immense doti di esecutore e di improvvisatore; successivamente, in Germania con David Levine, Fazil perfeziona la propria tecnica in modo da poter eseguire agevolmente le opere pianistiche più complesse del repertorio. La fusione di virtuosismo e raffinatezza interpretativa gli fa vincere il concorso Young Concert Artist  di New York nel 1994 e da quel momento Fazil diventa uno dei pianisti maggiormente acclamati internazionalmente.

Allo stesso tempo si dedica alla musica da camera, in duo con la violinista Patricia Kopatchinskaja e in quartetto con i Quatuor Borusan d’Istanbul. Le sue registrazioni di opere di Bach, Mozart, Beethoven, Gershwin e Stravinsky sono state celebrate dalla critica e gli sono valse numerosi premi discografici.

006022In questo album egli condensa brani composti e suonati nell’arco di tutta la sua carriera compositiva, fra i quali alcune arie turche e anatoliche e arrangiamenti jazz di opere classiche: “musica di un pianista al pianoforte”, come egli stesso la definisce.

Il primo pezzo Ses, originariamente composto per tre soprani, pianoforte e percussioni, viene qui pubblicato come adattamento pianistico della poesia Sivas acin (Il dolore di Sivas) di Azis Nesim,  scrittore sopravvissuto alla strage di Sivas,  in cui nel 1993 morirono 37 cantanti, scrittori e filosofi turchi di religione alevita, massacrati da una folla di sunniti inneggianti la Sharia. Questo primo brano riflette il dolore e l’angoscia per le vite perdute, per l’arte sacrificata al lutto.

Il potente Black earth (Terra nera) è canto di nostalgia di un pianista e compositore contemporaneo per la sua terra d’origine: l’Anatolia. La composizione è considerata il brano pianistico turco per eccellenza ed è entrata a far parte del repertorio di numerosi pianisti internazionali. Il suono del pianoforte in questo caso è assolutamente sorprendente, al punto da farlo sembrare quasi uno strumento ad arco, effetto ottenuto appoggiando e glissando la mano direttamente sulle corde più gravi con l’intenzione di produrre il timbro particolare delle voci turche. Black Earth si ispira ad una canzone di solitudine tradizionale : Sadik Yârim Kara Toprak (Amore fedele terra nera) del poeta Asik Vaysel, cui è dedicata la composizione.

I rimandi alla tradizione musicale e letteraria turca  sono il canovaccio su cui è costruito il percorso musicale di Fazil Say: la ballata Nâzım è una nostalgica melodia anatolica rivisitata, mentre nella ballata Sevenlere Dair (Sugli innamorati), i due amanti si cullano in una sorta di dialogo appassionato costruito sulla tonalità “Hüseyni” utilizzata dai musicoterapeuti sufi per indurre nei pazienti sensazioni di pace, calma e conforto.

Il brano Bodrum rivitalizza l’atmosfera, trascinandoci in una incalzante esecuzione a tempo di swing di una nota canzone turca, spesso diffusa per radio e che è frequente sentire nei bar di Bodrum. La ripresa jazzistica di brani classici (Turca Jazz) è un’occasione per raccontare musicalmente momenti tristi, drammi, nostalgia e ricordi come accade con Paganini Jazz, rivisitazione del famosissimo Capriccio n. 24 di Paganini proposto in tre diversi adattamenti corrispondenti a tre diverse fasi di maturazione personale e musicale dell’artista.

Seguono le variazioni jazz su Yine Bir Gülnihal, uno degli esempi più amati della musica turca classica (musica ottomana di palazzo) di Dede Efendi che qui diviene Yeni bir Gülnihal (Una nuova Gülnihal) già eseguita in occasione di un suo concerto nel 1997 ma arricchita con nuove idee e intuizioni.

L’album si avvia alla conclusione con Le quattro danze di Nasreddin Hodja, una sorta di Don Chisciotte turco, scritte nel 1990 su musiche della tradizione esaltata dall’impiego di melodie brevi e virtuosistiche e Fantasy pieces, pezzi per piano scritti nel 1993 che, a detta dello stesso Say, rappresentano una sorta di suite delle danze precedenti.

Nietzsche und Wagner chiude il percorso di questo compositore “interprete di se stesso” riportando l’ascoltatore all’Occidente con il ritratto di due grandi figure: la prima parte drammatica e severa racconta il filosofo Nietzsche, la seconda malinconica e solitaria tratteggia la figura di Wagner con dei richiami alla sua opera Tristano e Isotta.

Su MLOL si può ascoltare Say Plays Say in streaming in Naxos Music Library, inserendo nel box di ricerca della banca dati musicale la stringa “Piano Music (Say Plays Say)”. Altri dischi del pianista sono presenti sia nella banca dati Naxos sia nella banca data Musica Classic Library di Alexander Street Press. Inoltre, dalla piattaforma Freegal Music (accessibile nella sezione Mp3 Download) è possibile scaricare le tracce dei più significativi dischi di Fazil Say.