Frankie Dunn (Clint Eastwood) è un ex pugile divenuto poi manager e allenatore che gestisce una piccola palestra a Los Angeles; carattere chiuso e ruvido dovuto a un passato difficile, l’uomo si lascia avvicinare e conoscere solo dall’amico Scrap (Morgan Freeman). La sua esistenza, così solitaria e malinconica, sembra illuminarsi di nuovo all’arrivo di Maggie (Hilary Swank), donna giovane ma non più giovanissima che cerca qualcuno che l’aiuti a farsi strada nel mondo della boxe.
Dopo un’iniziale riluttanza, Frankie accetta di allenarla, colpito dalla sua determinazione, e riesce a organizzare per lei numerosi incontri, che si concludono invariabilmente dopo pochi secondi per via della schiacciante superiorità della ragazza rispetto alle avversarie. In breve tempo, benché Maggie sia ormai diventata la beniamina del pubblico locale, si fa sempre più difficile trovare manager disposti a mettere a rischio le proprie atlete in combattimenti dall’esito scontato.
Pronta finalmente per il passaggio alla categoria superiore, la popolarità di Maggie cresce con il passare delle vittorie, fino a consentirle di sfidare la campionessa del mondo.
In Million Dollar Baby si parla di speranza, sacrificio e seconde occasioni, con un importante scarto finale che trasforma una classica parabola “da sogno americano” nel cupo dramma di un uomo solo di fronte alla morte e alla scelta.
Opera tra le più intense e acclamate dell’ultimo Clint Eastwood, Million Dollar Baby si è aggiudicato quattro importanti premi all’edizione 2005 degli Academy Awards: miglior film, miglior regia (il secondo per Eastwood, dopo quello per Gli Spietati), miglior attrice protagonista (Hilary Swank) e miglior attore non protagonista (Morgan Freeman).
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