Novità su MLOL: gli ebook dell’editore 66thand2nd

Il catalogo degli ebook disponibili per il prestito digitale bibliotecario si sta pian piano arricchendo e, oltre ai titoli delle grandi case editrici, hanno fatto la loro comparsa anche quelli di editori indipendenti: diversi fra loro per scelte editoriali e tipologia d’offerta, tutti accomunati dalla grande cura e attenzione per il loro prodotto e per il lettore.
Fra questi, ci piace segnalare la casa editrice romana 66thand2nd, il cui nome – che indica un incrocio di strade newyorkesi – ha in sé il tema del crocevia ma anche quello dello stabilirsi, del “metter su” casa, rimandando all’idea della casa editrice come casa dei lettori. Il progetto editoriale nasce durante un viaggio di lavoro negli USA di Isabella Ferretti e Tomaso Cenci, una coppia di avvocati, che progettano di proporre ai lettori italiani generi non presenti nel panorama editoriale nostrano: la letteratura sportiva e il meticciato letterario.

Lo sport è un grimaldello narrativo potente. Qui accadono i miracoli e si trovano maestri. Attraverso lo sport 66thand2nd racconta una società vitale e sana. Il canto dei grandi campioni attinge al passato per rafforzare il presente in un’epica non retorica ma profondamente umana. [Robinson]

Due sono le collane dedicate allo sport: Attese e Vite inattese. In Attese sono raccolti racconti e romanzi, sia di giovani autori che di classici della letteratura. Tra i primi ricordiamo i romanzi di Anthony Cartwright – uno dei più interessanti narratori inglesi contemporanei. Iron towns. Città di ferro, ad esempio, è uno splendido ritratto della Gran Bretagna odierna, dove Liam Corwen, un calciatore ormai anziano, sta per chiudere la sua deludente carriera nella squadra di Iron Town. Il bilancio della sua vita privata non è più positivo di quella sportiva, ma nemmeno diverso da quello dei suoi amici di sempre: una generazione le cui ambizioni sono arrugginite come le officine delle città siderurgiche in cui vivono, ma che resta caparbiamente in attesa di un riscatto. Continua a leggere

La mala ordina… MLOL risponde

All’inizio degli anni ’70 si sviluppò in Italia un genere cinematografico che prendeva le mosse dal noir e dal poliziesco, e che riadattava al racconto dei fatti di cronaca nera dell’epoca elementi tipici del cinema spaghetti western: parliamo del poliziesco all’italiana o poliziottesco, come lo ribattezzò la critica del tempo. Protagonisti di questi film infatti, ambientati nelle grandi città italiane in preda a lotte tra bande criminali, corruzione e malavita – Milano, Roma, Napoli – sono poliziotti, spesso di indole anarcoide, che cercano di riportare giustizia con metodi poco ortodossi, a volte abbassandosi alle logiche criminali per prevalere sui banditi a cui danno la caccia. A differenza del noir classico, dove le indagini portano alla soluzione del caso e al trionfare della giustizia, qui non c’è la distinzione netta tra buoni e cattivi, la violenza esplode feroce – con sequenze che rimandano al cinema splatter e horror- l’azione è incalzante e sottolineata fortemente dalla musica che diventa parte integrante della narrazione, la caratterizzazione dei personaggi è estrema e a tratti grottesca (diventando esplicitamente comica in tutto un sottofilone più tardo del genere, che finì con lo sfociare in una parodia di se stesso), il finale non è consolatorio.
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Stieg Larsson – La Trilogia Millennium

Probabilmente molti di voi hanno già letto o forse anche solo sentito parlare della Trilogia Millennium di Stieg Larsson, scrittore e giornalista svedese, pubblicata per la prima volta nel 2005 in Svezia (in Italia a partire dal 2009, dall’editore Marsilio) e composta da Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava col fuoco e La regina dei castelli di carta.

Si tratta di tre romanzi polizieschi molto coinvolgenti, che hanno per protagonisti il giornalista Mikael Blomkvist, quarantacinquenne giornalista economico di discreto successo, grazie ad alcune sue inchieste apparse sulla rivista Millennium, e la giovane Lisbeth Salander, pirata informatica con un passato a dir poco complesso.

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