Jeune Afrique e Africa Report nell’edicola di MLOL

Africa: un continente con un’estensione di 30.065.000 km², più di un miliardo di abitanti, 54 stati caratterizzati da condizioni socioeconomiche e da culture politiche molto diverse fra loro, alcuni dei quali tuttora attraversati da gravi tensioni, scontri armati, violazioni diffuse dei diritti umani e instabilità politica.

Eppure l’Africa è poco presente nei media nazionali e talvolta raccontata attraverso strumentalizzazioni. Per sapere cosa succede in quelle terre possiamo però leggere i giornali internazionali, o quelli locali, disponibili nell’edicola di MLOL. Per individuarli, una volta scelta la sezione Edicola è possibile selezionare i singoli stati in Paesi/Luoghi ed anche la Lingua. Noi ve ne segnaliamo due: Jeune Afrique e The Africa Report.

Jeune Afrique, settimanale di attualità panafricano in lingua francese, si occupa di economia, politica, sport, società e cultura dell’Africa, con una particolare attenzione ai paesi francofoni e del Maghreb. Fu fondato nel 1960 da Béchir Ben Yahmed, giornalista franco-tunisino, col nome programmatico di Afrique Action e l’intento di sostenere le lotte per l’indipendenza dei paesi ancora vittime del colonialismo, il loro sviluppo, la democrazia, e denunciare le ingiustizie sociali. Già l’anno successivo prese il nome attuale e nel 1964 trasferì, dalla Tunisia a Parigi, la sede che ancora mantiene oggi.
Da allora il periodico si è rivelato un attento osservatore e testimone dell’evoluzione dei paesi Africani raccontandone eventi e rivolgimenti: l’indipendenza dell’Algeria nel 1962, l’assassinio del presidente egiziano Sadat nel 1981, l’elezione di Nelson Mandela nel 1994 o la caduta del dittatore libico Gheddafi nel 2011, le primavere arabe, l’indipendenza e le violenze nel Sud Sudan.
A partire dal 1997, Jeune Afrique ha aperto un proprio sito internet con una redazione dedicata e l’obiettivo di seguire l’attualità in tempo reale, mentre dal gennaio 2018 il giornale si è completamente rinnovato non solo nella grafica ma anche nella formula, dando uno spazio maggiore ai sondaggi e alle analisi, ampliando e approfondendo le sue sezioni, in particolare l’economia e la cultura.
Ha inaugurato anche una nuova rubrica, “Projecteurs”, che alterna informazioni esclusive a focus su personalità di rilievo o sulla cronaca; mensilmente pubblica un approfondimento o un’indagine su un problema panafricano o regionale. Il nuovo direttore Marwane Ben Yahmed, nel suo editoriale del numero di fine gennaio 2018, ha rassicurato i suoi lettori che Jeune Afrique “continuerà a lottare instancabilmente contro l’ignoranza, l’immobilismo e qualsiasi conservatorismo…per il progresso e l’intelligenza, la democrazia e l’emancipazione”.
Lo stesso gruppo editoriale di Jeune Afrique (Groupe Jeune Afrique) dal 2005 pubblica una rivista mensile in lingua inglese, The Africa Report, che negli anni è divenuto il periodico di riferimento per il mondo degli affari nel continente africano. Investitori, decisori, responsabili di aziende possono avvalersi delle analisi di quello che è considerato un gruppo editoriale indipendente, dei loro sondaggi, dei rapporti settoriali e dei focus mensili, per comprendere in anticipo i cambiamenti economici e politici di una terra in continuo fermento.
La testata infatti si serve dei migliori giornalisti africani e internazionali oltre che di noti specialisti della politica, dell’economia, dell’industria e della governance del continente. Inviati presenti delle diverse regioni africane garantiscono reportage approfonditi e verificati sul campo. La rivista pubblica anche i profili delle maggiori aziende, le interviste agli amministratori delegati e supporta le informazioni con mappe e dati.
La qualità della sua attività giornalistica è stata riconosciuta più volte dal Diageo Africa Business Reporting Award.

Sia Jeune Afrique che Africa Report, come tutte le riviste offerte dalle biblioteche tramite i portali MLOL (qui la lista dei sistemi bibliotecari aderenti) con la piattaforma PressReader, possono essere lette su Pc ma anche su dispositivi mobili grazie all’app PressReader.